Il brevetto di Ferenc

Prima delle 5 immagini del brevetto di Ferenc in cui viene illustrato
 il meccanismo di trsmissione-ricezione-riproduzione delle immagini.


Okolicsanyi Ferenc inventò un sistema televisivo abbastanza complesso nel suo insieme che impiega l'uso di un tubo a raggi catodici che si rifà al tubo di Crookes.

Il principio che sta dietro al televisore di Ferenc sfrutta il fatto che in un tubo di vetro svuotato dall'aria, se viene fatta passare della corrente, corre un flusso di elettroni dal polo positivo a quello negativo per mezzo di una elevata differenza di potenziale.
Questi raggi chiamati catodici perchè provenienti dal catodo colpiscono lo schermo posto all'estremità del tubo (anodo) generando una luminescenza se su di esso viene posto del materiale che una volta eccitato dall'energia degli elettroni emette luce.

Quindi con un opportuna modulazione dei raggi catodici all'interno del tubo attraverso un deflettore e ponendo una griglia di fili paralleli e sottili dietro lo schermo  sarebbe stato possibile riprodurre delle immagini sullo schermo  rivestito di materiale fluorescente (fig.3).

Animazione in cui è mostrato come viene deflesso i fascio di elettroni che successivamente va ad impattare lo schermo fluorescente.

Nel brevetto oltre al meccanismo con cui le immagini vengono riprodotte su scherno viene descritto anche il modo con cui esse vengono registrate e  trasmesse da un trasmettitore che può essere ad esempio un iconoscopio collegato ad un generatore di segnali , a loro volta questi segnali vengono amplificati da un opportuno amplificatore e poi catturati da un ricevitore cosi da poter essere utilizzati per la proiezione di immagini sullo schermo (fig,1).

Ferenc descrive anche la possibilità di rappresentare immagini a colori mediante l'uso di un apposito schermo luminescente e introducendo certi materiali ovvero le polveri fluorescenti (fig.5, fig 9a) (che in genere erano 3 tipi di fosfori diversi, uno per ogni colore) nel tubo a vuoto cosi da formare "filtri colorati".

Questi "filtri" o "celle" potevano essere a punti o a strisce  e  se venivano colpiti dai raggi catodici emettevano luce colorata, allora risulta ovvio a questo punto immaginare che sincronizzando correttamente il modo con cui i raggi colpiscono queste celle le immagini sullo schermo sarebbero state colorate e non in bianco e nero.



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